L’esempio di Made Program, l’Accademia di Belle Arti di Siracusa che sta diventando un punto di attrazione di studenti da tutto il mondo, incentivati dal basso costo della vita e dall’offerta formativa di altissimo livello.
Due miliardi e mezzo di euro che hanno preso la via del continente: è la somma complessiva sostenuta da Stato e famiglie per l’istruzione dei 13 mila laureati siciliani che nell’ultimo decennio hanno abbandonato l’isola, poco prima o poco dopo la conclusione del proprio ciclo di studi. Nel 2018, secondo il rapporto Svimez, la metà degli emigranti economici siciliani aveva meno di 35 anni.
Una questione di percezione
La Sicilia, che alla fine dello scorso anno è scesa per la prima volta sotto la soglia psicologica dei cinque milioni di residenti, è l’emblema di un Sud Italia che sembra essere condannato a perdere le proprie energie migliori a vantaggio dell’economia di altre regioni e Paesi industrializzati. Una tendenza che non sembra essere destinata a interrompersi a breve.
Eppure, non tutti i giovani la pensano allo stesso modo: il costo della vita basso, la presenza di una cultura e una storia millenaria da cui prendere esempio, il persistere di modalità di lavoro e competenze tecniche altrove dimenticate fanno dell’isola un punto di riferimento imprescindibile per chi decide di specializzarsi in design, arte, artigianato. Soprattutto se viene dall’estero.
In questo contesto è nata Made Program, l’Accademia di Belle Arti di Siracusa fondata da Alessandro Montel e sostenuta da Oltre Venture, ad oggi punto di riferimento per decine di studenti stranieri che giungono per qualche mese in Sicilia attratti da una formazione di altissimo livello, grazie alla presenza di professori di caratura internazionale (come i Formafantasma, Francesco Faccin e Studio Folder).
Dove antico e nuovo si fondono
“In questa nostra Europa così instabile, confusa, alla ricerca di se stessa e del significato profondo della propria cultura, dove i confini si allargano e così anche la varietà culturale – si legge nel bell’articolo che la rivista Frame ha dedicato quest’estate a Made Program – lo scambio interdisciplinare è diventato oggi una necessità”. Dove, se non nel Sud Italia, questo scambio tra culture ed epoche diverse può avere luogo?.
Si tratti di lavorare con la ceramica siciliana, il legno, di fare un laboratorio sui “Pupi” siciliani, o di imparare la soffiatura del vetro, oggi Made Program offre un percorso formativo di alta qualità a un costo decisamente inferiore (fino al 50%) rispetto alle altre accademie private, grazie a borse di studio e incentivi direttamente proporzionali ai risultati scolastici.
Gli antichi mestieri e manualità si intrecciano, nei programmi didattici, alle più importanti sfide della contemporaneità: dall’attenzione per l’ecologia in ogni aspetto del processo di estrazione, progettazione e utilizzo dei materiali, alla summer school dell’Accademia (Made Labs) che quest’anno ha affrontato il tema delle migrazioni. “La mia speranza – confida Alessandro Montel – è che l’arrivo di centinaia di studenti stranieri, ogni anno, faccia capire ai giovani siciliani che anche da qui si può aprire una finestra sul mondo”.