Cinque domande a Francesca Devescovi, CEO di DigitAlly, la startup in portafoglio di Oltre Venture che favorisce l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro tramite lo sviluppo di competenze digitali e soft skill.
Il nome è un gioco di parole inglese tra “digital” e “ally”, ma il progetto è tutt’altro che un gioco: DigitAlly è la startup in portafoglio di Oltre Venture che si propone di fornire competenze digitali e soft skill ai giovani e giovanissimi che si preparano ad entrare nel mondo del lavoro, attraverso un percorso di formazione di sette mesi, tra corsi in aula e stage formativo.
DigitAlly, operativa da maggio 2019 con il primo progetto pilota, sarà attiva in un Paese dove un terzo dello “skill mismatch” è legato alla mancanza di competenze digitali, e dove i ragazzi tra i 18 e 20 anni che non studiano e non lavorano sono il doppio della media dei Paesi Ocse. In questo contesto DigitAlly, co-fondata da Anna Simioni e Oltre Venture e guidata da Francesca Devescovi nel ruolo di amministratore delegato, propone un’offerta formativa unica dove alle competenze digitali si accompagna l’apprendimento di soft skill e un percorso di orientamento personalizzato e di altissimo livello.
Francesca, qual è stato il percorso che ti ha portato a DigitAlly?
Nel corso della mia carriera, da Vodafone a Valore D, mi sono sempre dedicata alla valorizzazione delle risorse umane, in particolare dal punto di vista della diversity e dell’inclusione aziendale. In Vodafone ho portato in Italia eventi di rilievo internazionale quale il TEDx Milano Women e in Valore D ho seguito progetti di consulenza di formazione, sviluppo organizzativo e mentoring per numerose aziende, favorendo l’ingresso di oltre 140 nuove imprese nell’associazione e. Ed è grazie a Valore D se, infine, ho avuto l’opportunità di conoscere Anna Simioni, la quale mi ha coinvolto nel progetto di DigitAlly, che stava rapidamente prendendo forma grazie al sostegno di Oltre Venture.
In cosa consiste l’attività di DigitAlly, se dovessi spiegarlo a un giovane?
DigitAlly accelera l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro, consentendo di acquisire rapidamente e con successo quelle competenze digitali maggiormente richieste dalle imprese e dal mercato. Competenze digitali che, purtroppo, hanno oggi un costo decisamente più elevato rispetto a quello della formazione standard, e pertanto non sono alla portata di tutti: con DigitAlly, invece, il costo della formazione è accessibile e viene ampiamente ripagato grazie al rimborso spese previsto dallo stage, a partire da 600 euro al mese.
Qual è la soluzione che porta DigitAlly, rispetto ad altre aziende simili?
Durante i corsi in aula gli studenti possono imparare a utilizzare gli strumenti digitali oggi maggiormente richiesti dalle aziende italiane (da DataStudio, a PhotoShop, a Google Analytics, a Facebook Audience Insights) e sviluppare contemporaneamente quelle soft skills oggi così determinanti per il mondo del lavoro: dalla capacità di costruire il proprio personal brand all’apprendimento della metodologia Agile per collaborare in team. Competenze tecniche e relazionali che consentono quindi anche a chi ha un background di studi umanistico di entrare subito nel mondo del lavoro dalla porta principale, quella del digitale: noi non vogliamo limitarci a valorizzare quelli che hanno già avuto la possibilità di seguire un ottimo percorso di studi, bensì sviluppare il potenziale e le capacità di ogni persona indipendentemente dal suo background formativo.
Qual è stato il ruolo di Oltre Venture nello sviluppo del progetto?
Il ruolo di Oltre Venture è stato quello di aver capito fin da subito il potenziale di impatto sociale del progetto, dando a quest’ultimo una prospettiva e un respiro di portata nazionale e non solo metropolitana. Co-fondatore insieme ad Anna Simioni, Oltre Venture ci ha fornito il primo finanziamento e la giusta dose di ambizione per puntare all’apertura di sei sedi in tutta Italia entro il 2022.
Quando inizieranno le prime attività con gli studenti?
Fino al primo luglio è aperto il bando per chi vuole richiedere una borsa di studio, mentre da settembre inizierà la fase pilota del progetto, con tre mesi di attività formative in aula e oltre quattro mesi di stage. Dopo una prima fase in cui raggiungeremo oltre 2.000 studenti tra i 18 e 29 anni, potremmo in seguito pensare di allargare il nostro raggio di azione anche ai professionisti nelle aziende, lì dove diventa di giorno in giorno più evidente lo skill mismatch tra i lavori tradizionali e quelli del prossimo futuro.